Se amate il reggae romano, quello fatto col cuore e con la vera passione, di sicuro avrete sentito parlare del Baracca Sound, uno dei collettivi più storici ed attivi della scena capitolina. In occasione dell’uscita del loro nuovo lavoro “Situation is cool” li abbiamo incontrati per un scambio di battute in stile raggamuffin.
Ciao Baracca Sound, com’è nato il nome del gruppo e com’è avvenuto il vostro incontro?
Ciao, il nostro nome rispecchia il periodo in cui si era occupato un casale alle porte di Roma. Parliamo dei fine anni ’90. C’era molto fermento e tutto ciò che girava intorno all’ occupazione era molto partecipato. Le risorse economiche erano poche ma riuscivamo ad unire sotto il tetto di quell’ occupazione molte persone. Di lì il nome Baracca sound, a sottolineare il fatto che, anche se precario, un tetto dove sognare e realizzare i propri sogni esisteva.
Situation is cool è il vostro nuovo album dopo 7 anni dal precedente. Quali novità portate?
In questi 7 anni non siamo stati del tutto fermi, anzi. Sono stati prodotti 2 dischi da solisti da parte di Pavese Rudie e papa Cloaca, due cantanti della scuderia Baracca sound più qualche singolo ma, in effetti, era un pò di tempo che non ci fermavamo a scrivere testi e melodie tutti insieme. Lo stile è quello di sempre, un reggae nostrano fatto di speranza e condivisione. In quest’ ultimo lavoro risalta forse ancor di più la necessità di trovare la strada giusta, il personale percorso di vita, con la giusta tranquillità.
Avete compiuto 20 anni di attività. Cos’è cambiato in voi?
Dal 1997 ad oggi sono cambiate molte cose. Come fisiologico che sia sono cambiate alcune persone, il sound system, gli spazi di ritrovo, i metodi organizzativi. La cosa che non è mai cambiata probabilmente è la spinta motivazionale. Continuiamo a fare reggae per contribuire a rendere la nostra vita e quella degli ascoltatori un pizzico, forse, migliore e più ricca di elementi di spunto.
A quali artisti vi siete ispirati?
Ognuno di noi ha una preferenza come normale che sia. Apprezziamo i lavori ben fatti di ogni epoca.
È difficile produrre oggi?
Se da una parte i social e gli home studio hanno agevolato la diffusione di materiale musicale, dall’ altra ci troviamo ogni giorno immersi in un oceano di proposte da passare al setaccio. E’ difficile far arrivare un prodotto reggae al grande pubblico perché in Italia, ad esempio, nessuna radio passa musica reggae, mai!!